Popolo d'origine Vandali - Ancestry e origine
Ordinare il test del DNADov'è l'origine dei Vandali?
I vandali, altro popolo germanico, provengono dallo Jutland. Si stabilirono alla foce dell’Oder e della Vistola e poi si spostarono verso la Slesia. Per il resto le loro origini non sono del tutto chiare. Oggi si tenta di comprendere i processi che hanno portato alla formazione di diverse etnie e di collegarli non solo alle popolazioni nomadi. I vandali della zona della Vistola vengono citati da Tacito, Plinio e Tolomeo come gruppo di popoli, ma vengono definiti in modo diverso. Come con i Goti–Gotoni anche con i Vandali si nota una continuità del nome, mancano però delle prove al riguardo.
Qual è la storia dei Vandali?
Intorno al 400 d.C. ebbero luogo grandi sconvolgimenti e migrazioni a nord del basso e medio Danubio, probabilmente a causa dell’invasione degli Unni. Gli Alani, un’unione di tribù scito-sarmatiche, i Suebi o Svevi e, giusto appunto i Vandali, si diressero insieme verso la Gallia.
A partire dal I secolo d.C. i romani cercarono di arruolare soldati con foedi (patti di alleanza). Con lo scambio di beni di lusso e per il lavoro volevano raggiungere, nel modo più pacifico, un’egemonia anche al di fuori dei confini del regno. L’impero romano era economicamente e politicamente stabile e attirava enormemente le società “barbariche”. A poco a poco nacquero guerrieri specializzati, differenze sociali e conflitti interni. Le loro radici scomparvero e tornarono gruppi unitari come i Vandali e gli Svevi. Il motivo per cui avvenne la scomparsa di antiche popolazioni e la ricomparsa di altre non fu la fuga dalla fame e dal freddo, bensì l’inizio di vari cambiamenti nell’ambito paesaggistico del Mediterraneo.
All’inizio del V secolo i Vandali continuavano a dirigersi verso occidente e si stabilirono alla fine il 31.12.406 a Magonza, sul Reno, saccheggiarono la Gallia per tre anni con gli Alani e gli Svevi, prima di invadere con loro anche la Spagna. Una volta di fronte ai romani, con i Visigoti e gli Svevi
in ritirata, i Vandali asdingi partirono nel 429 per l’Africa con i resti delle truppe devastate dei silingi e degli alani, complessivamente 80.000 persone. Guidati dal loro re Genserico di Spagna, fondarono un regno sulla Cartagine conquistata nel 439. La flotta vandala colpì i romani, dominò il Mediterraneo e saccheggiò le zone costiere. I re ariani dei Vandali ostacolarono la diffusione della Chiesa cattolica. Il potere dei Vandali poi si indebolì sotto il regno dei seguaci di Genserico. Il loro ultimo re Gelimero abdicò nella primavera del 534.
I Vandali divennero intorno al 350 cristiani ariani. Della loro economia, società e cultura prima dell’inizio della grande emigrazione si sa ben poco. La cultura Prezowesk, mantenuta nell’attuale Polonia, viene collegata principalmente a quella vandala. In Gallia e Spagna non vi sono reperti archeologici che lasciano risalire al popolo vandalo.
In Africa settentrionale i Vandali sostituirono l’èlite dell’Africa romana e trassero profitto dalla ricchezza di questa terra. Sembrano anche aver curato uno stile di vita romano; questo e delle fonti scritte fanno ipotizzare l’esistenza di una forma d’arte e di architettura. I sovrani Vandali si integrarono nell’economia del Mediterraneo della tarda antichità. Si sviluppò anche la cultura dell’antichità. Ancora oggi si discute sulla coniatura di monete vandala.
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